L’AFFIDAMENTO FAMIGLIARE

La finalità è assicurare ai minori che non possono, per un periodo di tempo più o meno lungo, continuare a vivere con i loro genitori o parenti di crescere in un ambiente familiare evitando l’inserimento in struttura.
Caratteristiche dell’affido sono: la temporaneità, il mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine, la previsione e il rientro del minore nella famiglia di origine.
Le tipologie di affido
Ci sono 2 macro-tipologie:
In riferimento al soggetto che dispone l’affidamento:
• Affidamento consensuale: disposto dal servizio sociale, previo consenso manifestato dai genitori naturali e reso esecutivo dal Giudice Tutelare;
• Affidamento giudiziale: disposto dal Tribunale per i Minorenni nel caso in cui non vi sia il consenso da parte degli esercenti la potestà sul minore;

In riferimento alla modalità di accoglienza del minore:
• Affidamento intrafamiliare: il minore è accolto presso parenti fino al quarto grado;
• Affidamento eterofamiliare: il minore è accolto da parte di una famiglia affidataria;
In base al ruolo e ad i compiti degli affidatari si distingue inoltre tra:
• Affidamento residenziale: il minore vive stabilmente con gli affidatari, mantenendo i rapporti con la famiglia di origine in base a quanto disposto dal progetto di affidamento;
• Affidamento diurno o semiresidenziale: il minore trascorre solo una parte della giornata con gli affidatari;
• Affidamento a tempo parziale: il minore trascorre soltanto un breve periodo definito con gli affidatari (alcuni giorni della settimana, un determinato arco temporale all’anno);
• Affiancamento familiare: è realizzato attraverso la vicinanza di una o più famiglie che offrono il proprio appoggio, non per sostituire ma per aiutare, affiancare, accompagnare i bambini e le famiglie in temporanea difficoltà.


Effetti giuridici

L’affidamento familiare ha finalità esclusivamente educative, non interrompe i rapporti con la famiglia di origine e non determina alcun rapporto di parentela fra il minore affidato e gli affidatari.


Come si diventa affidatari?
Le persone che vogliono diventare affidatari, possono rivolgersi al Consorzio Socio
Assistenziale Alba Langhe Roero. Il servizio avvierà un percorso di conoscenza della coppia o persona singola disponibile. Tale fase prevede:
• colloqui individuali, visite domiciliari, incontri di gruppo con operatori dei servizi (assistente sociale, psicologa);
• partecipazione a corsi di approfondimento organizzati dagli operatori e che possono prevedere il coinvolgimento di famiglie che hanno già sperimentato l'affido familiare e raccontano la propria esperienza.
Non esistono famiglie idonee per ogni affido, dipende dalle caratteristiche del minore e della sua famiglia di origine. Pertanto è di rilevante importanza la fase dell'abbinamento. Per tale ragione i tempi tra la conoscenza e l'abbinamento sono diversi e non prevedibili.


Gli affidatari -i requisiti
Possono essere:
• coppie sposate con o senza figli;
• coppie non sposate con o senza figli;
• Persone singole.

Non sono previsti limiti di età e neppure è prevista una differenza di età minima tra gli affidatari e il minore affidato.

Il sostegno alla famiglia affidataria
Durante il progetto di affido, in base a quanto disposto dalla legge 184/83 e s. m. i. viene previsto:
• sostegno dei servizi sociali e sanitari;
• gruppi di famiglie affidatarie:
accanto al sostegno individuale rappresenta un' occasione di confronto, di condivisione delle difficoltà e delle conquiste, della riflessione, dell'elaborazione di ansie, incertezze, conflitti. Gli operatori assumono nel gruppo il ruolo di facilitatori, favorendo la comunicazione, creando un clima di reciprocità, scambio
e non giudizio.
• sostegno economico, previdenziale e fiscale:
può consistere nel riconoscimento di un contributo mensile e in una copertura assicurativa per il minore. In base alle circostanze e alle modalità dell’affido, nonché la sua durata la famiglia affidataria può percepire gli assegni familiari e fruire dei congedi parentali.